Chi sono

Davide Iovino è uno scultore che opera in provincia di Palermo. Laureatosi a pieni voti presso l’Accademia di Belle Arti della città natìa, lavora fin da subito nel campo dell’insegnamento della propria disciplina. Ma la sua arte viene apprezzata anche al di fuori dall’ambiente di lavoro. Numerose opere di Davide Iovino sono a carattere pubblico, altre sono entrate in collezioni private. Diversi i riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, come, da ultimo, la pubblicazione della biografia e di alcuni lavori nell’annuario “Atlante dell’Arte Contemporanea” edito dalla De Agostini. Per visitare il sito personale dell’autore cliccare qui. 

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Biografia

Nato a Palermo nel 1978, Iovino Davide inizia i propri studi artistici presso l’Istituto Regionale d’Arte di Bagheria, per poi diplomarsi in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove successivamente si abilita per l’insegnamento delle discipline plastiche.

 

Nel primo periodo dell’attività artistica, lo scultore Davide Iovino si è dedicato alla figura del mito visto in relazione alle caratteristiche più intrinseche dell’essere che lo rendono attuale. Ai temi legati al mito, si affiancano altre ricerche e lavori a tema religioso o le realizzazioni di medaglie o altri elaborati legati alla pratica della scultura. I materiali adoperati vanno dalla terracotta al gesso, passando per il bronzo al legno, scelti ogni volta in base alle diverse esigenze, imprimendo sempre e comunque in esse la stessa energia basata sull’esigenza comunicativa.

La sua produzione più recente, che trova radici negli ultimi cinque anni di attività, si basa sullo studio dei nuovi linguaggi visivi che caratterizzano la più viva attività espressiva delle città, oggi decodificata con il termine “arte urbana”. L’operazione compiuta non è l’andare per la strada a cercare spazi comunicativi, ma prendere elementi di questa forma d’arte e riportarli sulla tela, facendoli diventare documentazione di un fenomeno che comunque si va sviluppando nei luoghi in cui si vive. Così i segni, più o meno anonimi, che coprono muri ed altri spazi esterni, vengono raccolti, catalogati e ricomposti fra di loro tramite il mezzo pittorico e scultoreo, per proporli all’osservatore in modo ricontestualizzato, al fine di poterne cogliere pienamente i valori estetici ed i contenuti. Tra i temi sviluppati negli ultimi anni, quello della donna è stato uno dei principiali, assieme a quello dell’accumulazione. Il tema dell’;accumulazione si può ritrovare in molte produzioni, dove oggetti, segni, icone e quant’altro si condensano nello spazio e su superfici, dando a chi le osserva la possibilità di interrogarsi sulla vita delle cose, superando il puro significato di esse e delle loro forme, alla ricerca del significante.